Saturday, 25 December 2010
Sunday, 19 December 2010
m+a
So positively surprised by their sound so little Italian, so -finally- European.
Is this the sign of a new era for Italy? Not only musically speaking...maybe something is really changing....
I don't know if they will get famous...I don't know if the Italian taste will allow them to get bigger and known....but me and my scandy soul....well, we love them.
this is m+a
reminding Oppdal from (M+A) on Vimeo.
The scandinavian touch was clear since the first listening, then i found the confirmation of their trip to Norway. And that is why.
The new album is amazing, get some m+a more here
God Nat
Saturday, 18 December 2010
Tuesday, 14 December 2010
Discovering....England rulez...again.
Among the bands i saw at the transmusicals festival two of them catch my attention.
They are both pretty young bands and, not surprisingly, they come from England.
Manchester and London.
First Egyptian Hip Hop. What a horrible name!
When i read their name on the programme i thought "No way!" and i discarded them without even reading the description under the picture.
But i was wrong. Not a hint of hip hop there, but some 80's beats and atmospheres.
Funny, they are barely 18 so they weren't even there in the 80's.
I even took a picture in the media professional area.
I regret a thing, I should have told them to change their name. That hip hop it's really disturbing :)
Here's a taste.
Second, Is Tropical.
They weren't really a surprise as i knew them already. They signed with kitsuné now.
Three lovely guys from London, with such a fascinating accent. Uf.
I interviewed them, sort to say....as finally we just had a nice chat. But i'm going to post it soon anyway.
One again, after such a good weekend, and after smelling such a rocking scent, getting back to Nantes is f***** hard and frustrating.
Sunday, 12 December 2010
Friday, 3 December 2010
life soundtrack - winter 2010
XXX - Troels Abrahamsen
10 miles- Beach House
Marriage - Gold Panda
Tip of your tongue- Porcelain Raft
Dreeeem - Perfume Genius
Unite - Age of Giants
Bless the wave - The deer tracks
Soft Alarm - Dntel
You say yes, I say yes - Veto
Thursday, 2 December 2010
Sunday, 28 November 2010
Getting lost #2 or finding my own music taste?
Here's the new Dntel.
My life in Denmark definitely opened my music taste towards the electro sound.
Where I come from, and i am talking about the country but also the music tradition i grew up in, was 90'britpop, italian alternative rock and radiohead, Amnesiac excluded.
Let's say that at my place electronic music was for considered a bit for junkies. I guess in italy in general it is this way, as electronic is really not in our culture.
But once in dk i got addicted to certain sounds, cold and emotional at the same time. Ja, it started with the knife and some trentemøller, but now it is going down until lulu rouge.
Now, home, i am definitely a junkie, musically speaking.
That is what i meant when talking to my flatmates i said i felt weird about liking Baths, 'cause it is not my style. I don't want to close myself into a listeners' category, but those simples still sound weird at my ears, even if i can't stop listening to that album, and i love it. It's just last exemple of my music taste development, of the departure from the starting point of my bro's taste.
Sunday, 21 November 2010
Favel min skat
Today I grew up.
I left all my childish dreams and I became an adult.
But, how hard it is to leave this dream go?
Why does it hurt so bad?
I don’t have a boyfriend there anymore, some globetrotter friends who will likely leave soon. I don’t even have a job.
So what am I missing?
Besides magic melancholy…I guess it is all my mental fairy tale.
Finding a job is hard, and I hardly believe the possibility to get to know a highly-skilled-flirter Dane, my condicio sine qua non. (ja, maybe also to find a dane who understands latin (this was mean)) Weird that in the country of the fairy tales, people aren’t able to dream, not even for the time of a chat.
I still love that country.
But the possibilities it can offer me are not enough to make me give up for better opportunities, elsewhere.
I‘ve always been a bit Danish inside, even before getting there…so, basically, I will keep on being this way.
And if I feel like keep alive a piece of my fairy tale…
I may take a plane every now and then, if my nostalgia gets irresistible
I may decide to keep on eating oat, milk and dry grape for breakfast
I may wear a Hummer sweater
I may get drunk
I may ask my guests to take off their shoes getting in my place, and to wash dishes after the dinner I invited them to
I may light candles all over my place, arranging my new nest with Scandinavian design furniture, no matter the country I will be living in.
I may install a multiroom audio system to listen to Mikael Simpson even in my bathroom
Denmark was my charming prince.
I should have known that, as any other charming prince, it doesn’t exist.
Saturday, 20 November 2010
Back from Strasbourg
Here's the outcome of four intense days at the Assises of the Journalism as a reporter of the Youth Press team
1st video intro: European Youth Press' Orange magazine coverage - Assises internationales du journalisme from Sebastian Olenyi on Vimeo.
2nd video: European Youth Press' Orange magazine coverage - Assises internationales du journalisme from Sebastian Olenyi on Vimeo.
Final video: European Youth Press' Orange magazine coverage - Assises internationales du journalisme from Sebastian Olenyi on Vimeo.
Organge Magazine #41
E.
Saturday, 13 November 2010
I DOLORI DEL GIOVANE EUROPEO
Molto si è parlato e scritto di questa generazione di ventenni che guarda all’Europa come alla propria casa. Generazione Erasmus la chiamano, perché spesso è proprio così che tutto comincia.
La prima esperienza all’estero è da tutti decantata come un bellissimo trampolino di lancio: tutte quelle feste, le piccole sfide da affrontare in una lingua diversa, tutte quelle persone nuove, insomma un’avventura quotidiana. In pochi mesi da giovani ed inesperti studenti universitari, si trasformano in impavidi viaggiatori. Poi tornano, e la loro città non gli sembra più la stessa. Appare piccola, senza vita. Allora passano giornate di fronte al pc cercando ogni borsa di studio, bando o possibilità per partire ancora. La meta non importa nemmeno più: serve solo cambiare aria. Quando ripartono la seconda volta, le paure sono attenuate, mentre le aspettative s’impennano. Alla terza, partire non è più un grande passo, ma solo un'altra avventura: posto nuovo, gente nuova, lingua nuova. E poi diventa come una droga, e non ci si riesce più a fermare. E dopo la specialistica all’estero cercano master, dottorati o stage. Per fare esperienza no? Non è quello che il mondo del lavoro domanda loro? Flessibilità, internazionalità ed esperienza. Tutto fa curriculum gli dicono. E allora concorsi e candidature a tutto andare, pianificano la propria vita con almeno sei mesi d’anticipo per preparare tutto il necessario per passare alla prossimo capitolo, magari pure fuori dall’Europa. Si affannano, i nostri, fanno la staffetta da una nazione all’altra di sei mesi in sei mesi, ma a loro sembra ne valga la pena ed è ancora tutto molto eccitante.
A casa passano qualche volta, giusto per le vacanze o se arriva l’occasione di un volo low cost. Casa…chissà poi se il luogo dove sono cresciuti possono ancora chiamarlo casa. Forse è solo una “casa-base” perché con tutto quel viaggiare ciò che resta loro è una famiglia e qualche stretto amico che non li molla, nonostante il loro eterno vagare. Eppure, eppure quando tornano, i primi giorni sentono quel profumo, quel calore che nessun posto trasmette loro. Bastano, tuttavia, pochi giorni perché il piacere accogliente svanisca e la frenesia della partenza, di una vita indipendente torni prepotente. E’ il momento di ripartire. E allora valigie, traslochi, e addii.
Si parla spesso infatti del lato positivo del loro andare, fanno esperienza, rafforzano lo spirito, aprono la propria mente a diversità e culture. Quello su cui non ci si interroga mai è il motivo del loro continuo andare. Se come diceva Thomas Mann “Chi è felice non si muove” perché i nostri sono sempre in partenza? Cosa cercano? Cosa fuggono?
Incontriamo Eleonora e Martina, due amiche in esilio volontario dall’Italia. L’una fa la spola tra Germania, Danimarca ed Inghilterra, l’altra balza ad intermittenza dalla Francia al nord Europa. Si sono conosciute ad un corso estivo all’estro quattro anni fa e da allora si scambiano consigli e confidenze sulle loro vite “altrove”.
Ri-partire
E: “Al ritorno dal mio Erasmus, avevo ben chiaro che una specialistica in Italia non era quello che volevo. Volevo migliorare il mio tedesco e, visto il periodo, rendere il mio curriculum accattivante. Così mi sono iscritta alla Von Humbolt a Berlino. Per superarli mi facevo forza pensando che prima o poi i frutti di questa frustrazione li avrei raccolti. (…) A volte mi domando se sono davvero felice di spostarmi ogni sei mesi, oppure se e' proprio una sfida con me stessa...e voglio solo vedere fino dove posso arrivare…
M: “Anche io ho cominciato con l’Erasmus, ormai 4 anni fa, e da allora ho vissuto numerose partenze e di conseguenza, numerosi addii. Dopo un po’ le valigie e gli aerei non fanno più tanta paura: le differenze culturali fanno piacere, abituarsi ad altri ambienti viene naturale. Si impara ad accettare senza per forza condividere. Questo è molto bello. Anche se poi, ahimè, questo non implica automaticamente la felicità. Sono più “i ritorni” ad essere traumatici. Abitudine tuttavia non significa per forza serenità. Sai, dopo qualche anno via mi sento un po’ senza radici: i miei amici in Italia hanno la loro vita, lo stile cui mi sono abituata è molto diverso da quello che avevo prima di partire. Io ero molto diversa.
Home, Hus, Haus, Casa?
E:”Non è stato facile, tralasciando le difficoltà di farsi degli amici, cavarsela da sola in una città che non conoscevo, lo scoglio più duro è stata la struttura del sistema universitario tedesco che è totalmente diversa da quello italiano, perciò ci sono stati molti momenti di sconforto, soprattutto all’inizio, quando il solo capire cosa richiedessero dai miei lavori sembrava impossibile. E il desiderio di un ambiente accogliente e non-straniero aveva il sopravvento.
M: “ Da quando sono partita la prima volta, ho numerose città in Europa che sono state la mia casa. Forse ho avuto troppe houses e nessuna home. Tornare in Italia è strano: dopo qualche anno via mi sento un po’ senza radici: i miei amici hanno la loro vita, lo stile cui mi sono abituata è molto diverso da quello che avevo prima di partire. Io ero molto diversa. Mi viene da dire che sono “i ritorni” ad essere più traumatici delle partenze.
Ma l’Italia?
E: L’Italia e gli italiani mi mancano, ma penso non ci tornerò molto presto. Con tutta la fatica che ho fatto, non mi va di tornare per un lavoro sottopagato e una vita poco serena.
M: Ogni tanto la nostalgia arriva. Nostalgia delle nostre città piene di storia. Frustrazione nel non poter condividere con gli amici una parte della tua cultura, che rimane per gli stranieri incomprensibile. Credo rimarrà il mio luogo prediletto per le vacanze.
Partire o Restare?
M: Tra tutte le volte che sono partita, a volte mi sono sentita costretta dal pensiero “non puoi non approfittare di quest’occasione”, altre, confesso, ho visto in una nuova meta una scusa per scappare la noia o una situazione in cui non mi sentivo a mio agio. […] L’eccitazione è sempre il primo sentimento che mi pervade quando leggo di una nuova possibilità in un altro paese, ma poi mi arrivano alla mente i lati stressanti della partenza e il solo pensiero di una nuova partenza è stressante. Cercare casa, abituarsi a nuovi coinquilini, farsi degli amici. Crearsi una nuova vita tutto da sola è difficile, richiede tempo, pazienza e impegno. Ma adesso basta sentieri non battuti: voglio trovare il mio posto nel mondo, almeno per qualche anno.
E: Io non so cosa farò, dipende dalle possibilità, dalle opportunità, oppure solamente dal vento. Sarebbe ora di trovare un lavoro da qualche parte. Credo la prossima volta in cui cambierò città sara'anche per amore. Direi che mi sono messa alla prova abbastanza e ora preferisco affrontare l'ennesimo spostamento con qualcuno al mio fianco. Un paio di anni di stabilità mi rimetterebbero in sesto e forse, dopo tutto questo correre, riuscirei a capire non quello che voglio fare, ma ciò che voglio essere. Ora come ora questo è, poi, tra sei mesi, chissà…
Saturday, 6 November 2010
Beach House
Tonight there's the Beach House concert.
I knew the band, i like it. I have been listening to the last album for a while, and i found it quite good without becoming a fan.
But yesterday, the concert was really, really good. Good sound, good scenario, impeccable voice.
Her voice...there's something that i can't understand. It is pretty low to be a female voice and sometime she sounds like not being able to reach fully certain highs, but at the end it works. And actually, this is mainly what makes Beach House, the Beach House.
Clapclap.
E.
Wednesday, 3 November 2010
Rome-London one-way
Nights are getting longer and I love getting out of the hangar wih the sunset on the Loire.
A couple of months ago I posted the video of a song called dragon's fly. I liked at the first listen, but i don't know why i didn't dig into that italian guy called Porcelain Raft.
He left Rome to move to London and he started making music. Such good music.
So, basically, for this first week of November, my soundtrack is Porcelain Raft's album. The single tip of your tongue isout the 8th.
Here's...a tip
E.
Monday, 25 October 2010
Depth Affect
A nice one-man-band-concert on saturday night. Check him: Magic Arm.
Some hard stuff directly from Nantes. They are the Depth Affect, coming out with a new EP.
Surprisingly j'aime bien besides the rap voice
E.
Saturday, 23 October 2010
Being an italian abroad...such a big responability
Non so se il mio disconoscimento del sostantivo patria e del suo aggettivo patriottico siano legati ad un innato senso cosmopolita e anarchico oppure alla mia particolare cittadinanza.
Sull'onda di questa mia vita un po' vagabonda per l'Europa, mi piace definirmi modaiolamente Europea. Beh, in realtà mi ci sento davvero un po' italiana, un po' danese e un po' francese. Italiana quando mangio, vesto e amo. Danese quando sono sempre puntuale, organizzata e bevo birra. Francese...mmm...solo se me la tiro.
Sono felice di essere espatriata e, per il momento, non vedo il mio futuro nel belpaese. Ho sempre avuto una predilezione esterofila, e, forse, anche se le cose da noi adassero meglio, avrei deciso di vivere altrove...forse.
A me non piace essere italiana. A volte provo quasi vergogna, di certo non gonfio il petto quando lo rivelo. Soprattutto perché so seguirà una battuta su Berlusconi o una domanda sulla mafia. Sono stanca di rispondere, ma soprattutto di non poter né spiegare né difendermi. Difendermi si, perchè anche se a volte non lo vorrei essere, io lo sono, italiana.
Credevo fossimo piuttosto malvisti in Europa. Io li vedevo male gli italiani all'estero. Ladri, disonesti, ritardatari, salvati dal sole, dalla cucina e dal loro passato. Tutte cose che, sinceramente gli italiani del 2010 si sono ritrovati ad avere in eredità. Ma l'italia del 2010 cosa offre? La mia immagine dell'Italia contemporanea è piuttosto negativa. Un paese vecchio e immobile. Eppure...eppure ho riscontrato come la fascinazione per la nostra storia e per certe nostri costumi faccia parte dell'immaginario dell'Italia vista dall'estero. Così, anche se l'evidenza dei fatti non ci aiuta, c'è un vero e proprio attaccamento all'idea, tra il verosimile e il romanzato, di un'Italia che rende affascinante tutto ciò che produce.
Arte, buongusto, creatività, fascino. Un docente americano appassionato di motori mi parla entusiasta della "meccanica artistica" di Vespa, Ducati e Guzzi..."I Francesi hanno tentato di far rivivere le vecchie case di moto, ma hanno sempre fallito. In Italia quando costruite i motori lo fate con arte."
"E., hai una voce fantastica, hai quella cosa lì dentro...sei la voce italiana della radio, usa la tua voce per affascinare gli ascoltatori!"- é stato il monito della direttrice d'antenna. Quel "sei la voce italiana della radio" detto come se la mia cittadinanza mi apportasse un plus rispetto alle altre voci europee...
Ieri ho incontrato un anziano signore francese alla celebrazione dei 69 anni dalla fucilazione a N, di cinquanta ostaggi durante la guerra. Era il 1941. Mi ha detto: "Ognuno ha i governanti che si merita!"...Mentre Bersani dice che l'Italia è meglio di ciò che gli capita...L'anziano signore ha continuato..."Voi italiani siete bravi...avete la mafia, Mussolini, Berlusconi e pertanto siete ancora in piedi. Ne uscirete sempre."Ahimè, magra consolazione. Si tratta di quel "sapersela cavare" che ci caratterizza. Un pregio in teoria e un grosso difetto in pratica perchè spesso deriva in illegalità. Tra il nobile "sapersela cavare" e la "legge del furbo" il confine è labile.
Tutto ciò per dire che abbiamo un potenziale del quale non ci rendiamo conto. Che questo fasciano sia reale oppure una proiezione poco importa. All'estero lo percepiscono. Ed é un stupido che, proprio noi, quelli furbi, non ne approfittiamo per attrarre i talenti stranieri nel nostro paese.
Benché preferisca essere identificata come un buon essere umano, piuttosto che essere una buona italiana, le mie radici hanno una cultura definita, ed è quella italiana. Ormai un po' imbastardita da venti europei più o meno nordici, quello che sono é spesso identificato con aggettivo italiana. Volenti o nolenti, questo é il marchio col quale si è etichettati quando si è stranieri.
Credo sia il momento per il paese di guardasi dentro. Se davvero siamo meglio di ciò che ci succede, se davvero abbiamo quel qualcosa di speciale, credo sia giunto il momento di mostrarlo e di mostrarselo. Ognuno dove ha deciso di vivere: in Italia o all'estero.
Se devo portare un marchio che indichi la mia provenienza, vorrei davvero poterlo portare, un giorno, con piena dignità.
Monday, 11 October 2010
Compatriotes...rencontres...
La voix italienne d'Eur@dioNantes vous met en contact avec Paolo Coen, critique d'art et historien de l'Art moderne. Hommage à l'art ancien avec l'invité de la rédaction rencontré à Nantes, une ville désormais tournée vers l'avenir.
Le monde du design est au centre de la problématique actuelle de l'innovation et de la créativité. Rencontre avec Chistian Guellerin, directeur de l'école de design de Nantes Atlantique. Il nous parle de la formation de la nouvelle génération des jeunes designers.
Interview with The Black Box Revelation
Depuis 2007, ils jouent sur les scènes de toute l'Europe et même des Etats-Unis.
E. les a rencontrés le jour de leur concert à l'Olympic de Nantes.
Sunday, 10 October 2010
Elogio al movimento -In praise of movement-
Prefazione
E' giunto il momento, per voi, che io vi sveli un segreto.
Conoscete il celebre monito “Mind the gap”?
Ecco, la frase che ha reso famosa la metropolitana di Londra non vuole affatto avvertirci del dislivello tra i treni e il piano della banchina e del pericolo di essere travolti dal treno in arrivo come tutti pensano, tutt’altro. Il suo unico scopo è quello di non farci prendere quel treno e tenerci lontani da un passo rischioso, forse maldestro.
Dopo una vita passata a lavorare per la progettazione della metropolitana, come colpito da uno sberleffo del destino, un distinto signore inglese sulla quarantina era stato lasciato dalla moglie. Lei lo aveva lasciato solo, tra la folla in festa alla stazione di Farrington, per il primo viaggio inaugurale della metropolitana di Londra, il 10 gennaio 1863. Non l’avrebbe mai più rivista. Da quel giorno, non solo iniziò ad odiare quella metropolitana per la quale aveva speso anni di fatica, ricurvo su progetti e piantine, ma iniziò a sviluppare un’ossessiva paura del movimento di cui i treni erano il simbolo più moderno. Lo stesso movimento che lo aveva privato della moglie, e insieme della vita stessa. Lasciò dunque il lavoro per rinchiudersi in un’ostinata e statica solitudine. Usciva il meno possibile, camminava il meno possibile. Non sopportava che il tempo scorresse, né che le lancette del grande coucou in soggiorno cambiassero posizione ogni sessanta secondi.
Perciò, cari lettori, la scritta MindTheGap altro non è che il risultato del suo grido di dolore, partito come esperienza personale e trasformatosi in un monito per i posteri. Quasi fosse un padre troppo premuroso, il nostro, ci dissuade dal fare quello stesso passo che gli portò via sua moglie.
Si dice partire, significa lasciare.
Di certo ascoltando il suo consiglio non si rischia di cadere sui binari, né di prendere la metro nella direzione opposta alla nostra meta. Ma inibendo il movimento, dissuadendoci da quell’eventuale passo, è come se ci privasse della vita. Il movimento è fondamento dell’essere umano come lo è della vita stessa. Sin dalla preistoria l’uomo ha sentito il bisogno di spostarsi, cambiare luoghi di tanto in tanto, vedere cose nuove, conoscere. Soffocata dalla sedentarietà, dalla staticità, l’anima si impoverisce e perisce in un limbo di certezze. Come spesso accade tuttavia, non tutti rispettano le regole. Qualcuno che quella linea gialla l’ha superata c’è stato e, fortunatamente, ci continuerà ad essere. Qualche avventuroso che decida di rischiare, e fare quel passo azzardato, scavalcando il gap, per prendere un treno. Che vada ad Holland Park o a Liverpool Street, poco importa. Non si prendono treni alla ricerca di sicurezze in grado di assicurare una vita serena; piuttosto si prendono treni per rompere la continuità, iniziando dalla coerenza dei luoghi.
Si dice partire, significa scoprire.
Che pena provo per quel triste signore con la bombetta, per la sua misera fine e quella folle scritta mal interpretata! Una vita a progettare treni e poi un treno lo ha privato della vita. E l’inopportuna scritta di dolore che ci ha lasciato? Io, vorrei non l’avesse mai scritta. Vorrei che la signorina della metropolitana di Londra la smettesse di gridare “Mind the Gap” perché, insomma, credete ci sarebbero più morti o suicidi senza il suo ossessivo monito? Io credo di no. E credo anche che sarei meno irrequieto e irritato la mattina quando arrivo in ufficio. E voi invece, che ora sapete il segreto della tube, con che spirito prenderete il prossimo treno?
Sunday, 3 October 2010
life soundtrack -incoming automn 2010
For you - Angus and Julia Stone
Helicopter - Deerhunter
Shake and shackles - Crystal Stilts
Peanuts dream - Grand National
Each Year - Ra ra riot
The Noose - A Perfect Circle
Hey cool kid - Cloud nothings
Billie Holiday - WarPaint
Aminals - Baths
Ready for the world - Howtodresswell
Arpioni were right
At some point the lyrics says "E se qualcuno ti crede importante ti chiama dottore"
"and if someone thinks you're important he calls you Doctor"
So stupid, so true.
So, now, please, call me Doctor.
E.
Saturday, 2 October 2010
Me on the Radio
Thursday, 30 September 2010
Sounds like DK
I take some free time from politics, Europe and adobe audition to listen to Sleep Party People.
They are playing tonight at the SH i Aalborg..soob
Let's enjoy the student party night in Nantes though.
E.
Tuesday, 28 September 2010
That's why i decided to study in Scandinavia
Presa Diretta
Equality, what?
-SENZA DONNE- /with no women
Fired because mothers + lower salary because women= Unequal society
That's why i decided to study in Scandinavia.
E.
Friday, 24 September 2010
Monday, 20 September 2010
Me and Ninja Tune
I had some hesitations and faults, but who cares.
It was my first time on air. YUHU!!!
Nantes calls London
Peter Quicke (from Ninja Tune) interviewed by Licia on EuradioNantes!
Let's celebrate with a Ninja Tune artist!
E.
Sunday, 19 September 2010
Qu'est-ce qu'il se passe?
I've been to some concerts, and I've been working a lot.
PVT were pretty good, and the Scopitone festival too. Japanese Pop Star kicked ass.
Tomorrow i have my first interview on air, with the guy of the Ninja Tunes label. Frrr....
I've spent all the day writing and thinking about my thesis, and of course about Denmark.
I am in a fantastic and lively French city. it's surprisingly sunny and i think of the grey Olborg. Ja, there's something wrong with me.
Ah, last week I attended some seminars of the EAIE conference in Nantes, and I found out I would like to work at an European level. It was so interesting and international.
There's a journalists' conference in Strasburg and I think i'm going to try to participate, who knows...I might be lucky.
For the rest I am a bit stressed because of the job. I love it, but I still have to find my daily routine. I need to organize myself with no rush.
Listening to Mozart tonight.
Sunday, 5 September 2010
MAGNOLIA PARADE 2010
Unfortunatly when it comes I am not there.
2-3-4 September THE MAGNOLIA PARADE -Milan-
The Magnolia is my favourite Italian club as the music program perfectly fits my music tastes.
Bon, bref. Here's the line-up of the BIG stage -Electro live- (yes, because there were other smaller stages playing reggae and ambient)
gio. 04 settembre 2010
ore 03.00 VICTEAM (I) dj set
ore 01.30 2 MANY DJ’S (B) dj set
ore 00.50 VICTEAM (I) dj set
ore 23.15 CRYSTAL CASTLE (UK) live
ore 22.00 CROWOLF (I) live set
ven. 03 settembre 2010
ore 01.15: FRANZ FERDINAND with Alex Kapranos (UK) dj set
ore 00.00: BONAPARTE (D) live
ore 23.00: CHROME HOOF (D) live
ore 22.00: TEATRO DEGLI ORRORI (I) live
ore 21.00: FRATELLI CALAFURIA (I) live
sab. 04 settembre 2010
ore 01.15 APPARAT (D) live
ore 23.30 MOTEL CONNECTION (I) live
ore 22.15 WHO MADE WHO (Dk) live
And just to make me better realised what i was missing, the friends of RadioPop made me so envious by streaming the direct of the festival live.
So yesterday night i was in Nantes listening to an Italian festival. More than that, I got to listen the danish accent of WhoMadeWho and the their interview about danish music scene. It was fun to hear it, and to know everything already. Miss Dk a bit.
Uh, i was almost forgetting...un petit cadeau
Apparat (L)
so as it used to be...Hejhej!
E.
Sunday, 29 August 2010
Nostalgique océan?
I just erased all my post.
I was saying...that this is the beginning of my forth week in Nantes. The second of my intense internship. We work a lot as there are so many things to learn quickly. It is pretty excited though.
As we work as much there is just little time for music and amusement in the weekend.
The Randez-vous sur l'Erdre is a 3-days festival that took place these days in the centre of the city. It was supposed to be a jazz festival, but actually what i've been listening didn't really fit my definition of jazz. Anyway, a good discovery besides the lively and cheerful atmosphere of the festival: La scène Michelet. It is a bar+ live music hall. We stayed just half an hour to attend a quite short and laid-back after party.
Today instead, we explored the coast. It was incredibly windy and freezing. Skagen-like wind, I would say.
But the sun was finally shining, and the memories of me sitting on a bench facing the ocean while listening to Caribou and reading Kundera in French made my day.
For the up-coming week, two songs as I can't really choose.
Number one.
Gold Panda, Don't you need some boost to start the week?
Number two.
Brand new discovery Weekend: End times
I love this joy division return.
(Same label as The Pains of Being Pure at Heart...How about that?)
Have a nice week.
E.
Monday, 23 August 2010
Between a french homemade concert and some bruine
A quiet french house just outside the centre ville. It was friday and there was a nice and greeny verdant garden.
Some chairs and old armchairs.
It was cozy.
There were some friends and an Argentinian trio.
There was a treehouse or maybe they were the Trijhaus.
E.
Thursday, 19 August 2010
What's happening up there?
Arcade Fire, Caribou, Crystal Castles, Tokyo Police Club, Phatogram, Japandrois and I don't know how many others there are and I don't remember right now. It would be interesting to understand what is happening up there. What recently made the music industry, or/ and artists' creativity, explode.
Well, if I figure something out and I get to a sociological theory, I'll let you know.
For now just enjoy these two less known bands to get a full of energy and healty immaturity.
E.
How couldn't I?
I am not even a great fan of this beachy summery 60's stream that this year seems to be so hype.
and I think Best Coast are so overrated.
But this song...this song is like a bump in my head. It is so catchy and light that listening to it I almost believe that life can be easy and sunny all the time.
E.
Monday, 16 August 2010
La Route du Rock
Three days of good music, and less good weather
The first day was a bit cold but fine, we could fully enjoy the concerts: from the early and for me unknown Yann Tiersen to an awesome Caribou performing at 2.50 at night.
The second day started with a holy damned storm. Rain and rain and rain for about 10 hours. I was in a really punk-squat-festival mood and my equipment was really poor. So i spent the day walking around Saint Malo and waiting for the shuttle bus to the concert area under the rain, completely wet with 13 degrees...gneee...no, it was not fun at all.
A cause of this shitty bus service we also missed much of the Foals concert. I was a bit skeptic, I don't know the new album that much, and a part Spanish Sahara I wasn't impressed. But the performance was pretty good and it makes listen better the album.
You could imagine the condition of the site after all that water falling down the sky, I was so pissed off and tired that I was on the point to go to the camping to take out the wet clothes, but I wanted to see Two Doors Cinema Club so bad that i finally decided to stay. I don't regret my choice because the performance cheered me up completely after that shitty day.
I missed We Have Band at 2.30 but, well, let's say...i know what I missed.
Finally the last day.
In the morning rain again, so we went to Saint Malo, to have a good lunch, and seesighting a bit.
This time we went by car so we didn't have to deal with the **** shuttle bus.
Nice afternoon with some brandnew French friends.
Night with The National, maybe not the most suitable group for a festival, but good execution and interpretation. Love the melancholic tone of the often criticized voice of the singer. A fantasmagoric, rather softporn, show from the Flaming Lips (more show than concert maybe)
to end with an easy dancing The Rapture. I really appreciated their last number, that I found out it is called Olio and i propose here below, even if live it was much more effective.
E.
Thursday, 12 August 2010
The inception
It's the new movie by Christopher Nolan, the same, previously director of Batman, Memento and The Prestige. I really enjoyed the movie that, although it was pretty long (about 2,30h), flew quite well. The idea behind the story is pretty fascinating and well developed. Finally it is an action movie, even if artworks and fights are (hopefully) not the more meaningful part of the movie. The best part of the movie is infact the coté tricky-mysterious-unclear of the different levels of the story that overlap each other.
It is the kind of the movie that leaves you a bit upset and confused. The kind of movie that makes you think about what you just saw, not only because it makes you eager to unveil the trick that lies on the bottom of the plot, but also because it makes you transfer the story in your possible reality.
E.
Tuesday, 10 August 2010
First post from Nantes
Aujourd'hui j'aime ça.
E.
Sunday, 1 August 2010
L'amour pour Dente? C'est ça.
Maybe, i should keep on going with english, but it would be cool turning it into french, for coherence with the country I am in.
During the last few years I've missed a bit the new Italian music scene, and, as i'm still going to be here for a few days, i'm trying to recuperate what i've missed.
Mesdames et Messieurs: Dente (trans: Tooth)
Nice melodies, ironic and sweet lyrics
How talking about love without being mushy
E.
Thursday, 29 July 2010
Saturday, 24 July 2010
Creativity and Cities
It was a documentary about Berlin and its artistic environment. The creativity is definitely having a blooming season there, and it also drives a change in the urban physiognomy of the city.
So terms such as regeneration and gentrification are well known not only for architects, sociologists and urban planners, but they are perceived as crucial processes for the future of the city by large part of the population. Indeed, these changes need to be controlled to avoid areas of the city to become big niche quartiers, inaccessible to most of the population.
Besides the transformation of former popular blocks into hip and expensive residences, another problem linked to the regeneration is the drastic conceptual changes that these areas are facing. For example, for some the quartier of Prenzlauerberg, now famous as the hippest place in the city, has lost its historical roots. It was transformed in something else, with the only purpose to make it cool, without taking care of the original Berlinese spirit that once used to live there.
Here's the doc in three parts
E.
Noise&Mess
It was too noisy, too messy for me.
I guess it depends on the period because right now i really need more noise and more mess all around me, and, as i have to create it by myself, I need Crystal Castles, extremely.
E.
Saturday, 17 July 2010
English tendences
Lots of great events are coming soon, such as
Lovebox, which is actually right now, and the Field Day the 31st of July.
I'd really love to go to the second one in Victoria park to see Moderat (missed the ElectroVenice last week, damn it!) Memory Tapes, Phoenix, Caribou, Gold Panda, Panta du Prince...and some others.
The song of today is not from one of those bands above. But they are English and I found out of them, once again, thanks to the Pure Groove's newsletter.
Mesdames and Messieurs,
Victoria & Jakob
(The intro sounds like a mix between The Notwist and Passion Pit, then the riff sounds a bit mainstream, but if you feel like enjoying it without being too picky, it sounds ok)
E.
Wednesday, 14 July 2010
Saturday, 10 July 2010
Always because...
Because I am a bit sad.
Because one can always learn from who came before...
E.
Sunday, 4 July 2010
Welcome back
I enjoyed yesterday night concert: Criminal Jokers + Zen Circus, two bands from Tuscany.
The firsts were crazy noisy: just three guys, but plenty of energy. Two guitars and the singer-drummer who was playing standing on his feet, amazing.
However, the headliners of the night were the Zen Circus. I am currently a bit out of the Italian music scene, but I had heard they were pretty good and they "kick asses". I can't define the genre they play, it's a half-way between rock and some Italian politically-engaged songwriters.
A good concert overall, even if i didn't like some unnatural and excessive unconventional behaviours: such as some no-sense swearing, and few gross and tasteless lyrics.
Monday, 21 June 2010
Updating my life soundtrack
Rusty Nails, New Error (Moderat)
Hey You Guys (CircleSquare)
Love is a chain store (The Ropes)
Mouthful of diamonds (Phantograms)
Et stød mod grund, Slaar Skaar (Michael Simpson)
You're not stubborn (Two Doors Cinema Club)
Odessa (Caribou)
Moster (Magic Man)
Twenty years on (Safe)
Jail La La (Dum Dum Girl)
E.