Monday 25 October 2010

Depth Affect

News from Nantes.

A nice one-man-band-concert on saturday night. Check him: Magic Arm.

Some hard stuff directly from Nantes. They are the Depth Affect, coming out with a new EP.

Surprisingly j'aime bien besides the rap voice



E.

Saturday 23 October 2010

Being an italian abroad...such a big responability

Non so se il mio disconoscimento del sostantivo patria e del suo aggettivo patriottico siano legati ad un innato senso cosmopolita e anarchico oppure alla mia particolare cittadinanza.

Sull'onda di questa mia vita un po' vagabonda per l'Europa, mi piace definirmi modaiolamente Europea. Beh, in realtà mi ci sento davvero un po' italiana, un po' danese e un po' francese. Italiana quando mangio, vesto e amo. Danese quando sono sempre puntuale, organizzata e bevo birra. Francese...mmm...solo se me la tiro.

Sono felice di essere espatriata e, per il momento, non vedo il mio futuro nel belpaese. Ho sempre avuto una predilezione esterofila, e, forse, anche se le cose da noi adassero meglio, avrei deciso di vivere altrove...forse.

A me non piace essere italiana. A volte provo quasi vergogna, di certo non gonfio il petto quando lo rivelo. Soprattutto perché so seguirà una battuta su Berlusconi o una domanda sulla mafia. Sono stanca di rispondere, ma soprattutto di non poter né spiegare né difendermi. Difendermi si, perchè anche se a volte non lo vorrei essere, io lo sono, italiana.

Credevo fossimo piuttosto malvisti in Europa. Io li vedevo male gli italiani all'estero. Ladri, disonesti, ritardatari, salvati dal sole, dalla cucina e dal loro passato. Tutte cose che, sinceramente gli italiani del 2010 si sono ritrovati ad avere in eredità. Ma l'italia del 2010 cosa offre? La mia immagine dell'Italia contemporanea è piuttosto negativa. Un paese vecchio e immobile. Eppure...eppure ho riscontrato come la fascinazione per la nostra storia e per certe nostri costumi faccia parte dell'immaginario dell'Italia vista dall'estero. Così, anche se l'evidenza dei fatti non ci aiuta, c'è un vero e proprio attaccamento all'idea, tra il verosimile e il romanzato, di un'Italia che rende affascinante tutto ciò che produce.

Arte, buongusto, creatività, fascino. Un docente americano appassionato di motori mi parla entusiasta della "meccanica artistica" di Vespa, Ducati e Guzzi..."I Francesi hanno tentato di far rivivere le vecchie case di moto, ma hanno sempre fallito. In Italia quando costruite i motori lo fate con arte."

"E., hai una voce fantastica, hai quella cosa lì dentro...sei la voce italiana della radio, usa la tua voce per affascinare gli ascoltatori!"- é stato il monito della direttrice d'antenna. Quel "sei la voce italiana della radio" detto come se la mia cittadinanza mi apportasse un plus rispetto alle altre voci europee...

Ieri ho incontrato un anziano signore francese alla celebrazione dei 69 anni dalla fucilazione a N, di cinquanta ostaggi durante la guerra. Era il 1941. Mi ha detto: "Ognuno ha i governanti che si merita!"...Mentre Bersani dice che l'Italia è meglio di ciò che gli capita...L'anziano signore ha continuato..."Voi italiani siete bravi...avete la mafia, Mussolini, Berlusconi e pertanto siete ancora in piedi. Ne uscirete sempre."Ahimè, magra consolazione. Si tratta di quel "sapersela cavare" che ci caratterizza. Un pregio in teoria e un grosso difetto in pratica perchè spesso deriva in illegalità. Tra il nobile "sapersela cavare" e la "legge del furbo" il confine è labile.

Tutto ciò per dire che abbiamo un potenziale del quale non ci rendiamo conto. Che questo fasciano sia reale oppure una proiezione poco importa. All'estero lo percepiscono. Ed é un stupido che, proprio noi, quelli furbi, non ne approfittiamo per attrarre i talenti stranieri nel nostro paese.

Benché preferisca essere identificata come un buon essere umano, piuttosto che essere una buona italiana, le mie radici hanno una cultura definita, ed è quella italiana. Ormai un po' imbastardita da venti europei più o meno nordici, quello che sono é spesso identificato con aggettivo italiana. Volenti o nolenti, questo é il marchio col quale si è etichettati quando si è stranieri.

Credo sia il momento per il paese di guardasi dentro. Se davvero siamo meglio di ciò che ci succede, se davvero abbiamo quel qualcosa di speciale, credo sia giunto il momento di mostrarlo e di mostrarselo. Ognuno dove ha deciso di vivere: in Italia o all'estero.

Se devo portare un marchio che indichi la mia provenienza, vorrei davvero poterlo portare, un giorno, con piena dignità.

Monday 11 October 2010

Compatriotes...rencontres...


La voix italienne d'Eur@dioNantes vous met en contact avec Paolo Coen, critique d'art et historien de l'Art moderne. Hommage à l'art ancien avec l'invité de la rédaction rencontré à Nantes, une ville désormais tournée vers l'avenir.




Le monde du design est au centre de la problématique actuelle de l'innovation et de la créativité. Rencontre avec Chistian Guellerin, directeur de l'école de design de Nantes Atlantique. Il nous parle de la formation de la nouvelle génération des jeunes designers.

Interview with The Black Box Revelation

Ils sont jeunes, très jeunes. The Black Box Revelation sont deux garçons belges de 19 et 21 ans.
Depuis 2007, ils jouent sur les scènes de toute l'Europe et même des Etats-Unis.
E. les a rencontrés le jour de leur concert à l'Olympic de Nantes.


Sunday 10 October 2010

Elogio al movimento -In praise of movement-

Prefazione

E' giunto il momento, per voi, che io vi sveli un segreto.

Conoscete il celebre monito “Mind the gap”?

Ecco, la frase che ha reso famosa la metropolitana di Londra non vuole affatto avvertirci del dislivello tra i treni e il piano della banchina e del pericolo di essere travolti dal treno in arrivo come tutti pensano, tuttaltro. Il suo unico scopo è quello di non farci prendere quel treno e tenerci lontani da un passo rischioso, forse maldestro.

Dopo una vita passata a lavorare per la progettazione della metropolitana, come colpito da uno sberleffo del destino, un distinto signore inglese sulla quarantina era stato lasciato dalla moglie. Lei lo aveva lasciato solo, tra la folla in festa alla stazione di Farrington, per il primo viaggio inaugurale della metropolitana di Londra, il 10 gennaio 1863. Non lavrebbe mai più rivista. Da quel giorno, non solo iniziò ad odiare quella metropolitana per la quale aveva speso anni di fatica, ricurvo su progetti e piantine, ma iniziò a sviluppare unossessiva paura del movimento di cui i treni erano il simbolo più moderno. Lo stesso movimento che lo aveva privato della moglie, e insieme della vita stessa. Lasciò dunque il lavoro per rinchiudersi in unostinata e statica solitudine. Usciva il meno possibile, camminava il meno possibile. Non sopportava che il tempo scorresse, né che le lancette del grande coucou in soggiorno cambiassero posizione ogni sessanta secondi.

Perciò, cari lettori, la scritta MindTheGap altro non è che il risultato del suo grido di dolore, partito come esperienza personale e trasformatosi in un monito per i posteri. Quasi fosse un padre troppo premuroso, il nostro, ci dissuade dal fare quello stesso passo che gli portò via sua moglie.

Si dice partire, significa lasciare.

Di certo ascoltando il suo consiglio non si rischia di cadere sui binari, né di prendere la metro nella direzione opposta alla nostra meta. Ma inibendo il movimento, dissuadendoci da quelleventuale passo, è come se ci privasse della vita. Il movimento è fondamento dellessere umano come lo è della vita stessa. Sin dalla preistoria luomo ha sentito il bisogno di spostarsi, cambiare luoghi di tanto in tanto, vedere cose nuove, conoscere. Soffocata dalla sedentarietà, dalla staticità, lanima si impoverisce e perisce in un limbo di certezze. Come spesso accade tuttavia, non tutti rispettano le regole. Qualcuno che quella linea gialla lha superata cè stato e, fortunatamente, ci continuerà ad essere. Qualche avventuroso che decida di rischiare, e fare quel passo azzardato, scavalcando il gap, per prendere un treno. Che vada ad Holland Park o a Liverpool Street, poco importa. Non si prendono treni alla ricerca di sicurezze in grado di assicurare una vita serena; piuttosto si prendono treni per rompere la continuità, iniziando dalla coerenza dei luoghi.

Si dice partire, significa scoprire.

Che pena provo per quel triste signore con la bombetta, per la sua misera fine e quella folle scritta mal interpretata! Una vita a progettare treni e poi un treno lo ha privato della vita. E linopportuna scritta di dolore che ci ha lasciato? Io, vorrei non lavesse mai scritta. Vorrei che la signorina della metropolitana di Londra la smettesse di gridare Mind the Gap perché, insomma, credete ci sarebbero più morti o suicidi senza il suo ossessivo monito? Io credo di no. E credo anche che sarei meno irrequieto e irritato la mattina quando arrivo in ufficio. E voi invece, che ora sapete il segreto della tube, con che spirito prenderete il prossimo treno?

Sunday 3 October 2010

life soundtrack -incoming automn 2010

I'm not human at all - Sleep Party People
For you - Angus and Julia Stone
Helicopter - Deerhunter
Shake and shackles - Crystal Stilts
Peanuts dream - Grand National
Each Year - Ra ra riot
The Noose - A Perfect Circle
Hey cool kid - Cloud nothings
Billie Holiday - WarPaint
Aminals - Baths
Ready for the world - Howtodresswell

Arpioni were right

There's a song from an Italian band dealing with Italy and Italians.
At some point the lyrics says "E se qualcuno ti crede importante ti chiama dottore"
"and if someone thinks you're important he calls you Doctor"

So stupid, so true.

So, now, please, call me Doctor.

E.

Saturday 2 October 2010

Me on the Radio

Le chômage des jeunes est une problématique tout à fait européenne. Pour y remédier des solutions existent. C'est le cas notamment des voyages ou stages à l'étranger qui donnent une plus-value au CV des jeunes.



De plus en plus « cool » et à la mode, le mot « design » a souvent été employé pour les créations architecturales et la décoration intérieure. Mais aujourd'hui, le design s'ouvre à de nouvelles disciplines. Un sujet réalisé par E.